30.8.09
Quello che vedi è quello che vedi.
"Quello che vedi è quello che vedi." Frank Stella.
Chi l’ha detto che l’arte contemporanea deve essere per forza incomprensibile e deve rimandare a chissà quale universo parallelo?
E’ questa la professione di fede dell’artista minimalista che a soli 33 anni ottenne una retrospettiva dal M.O.M.A.: non mostrare niente di più di quello che c’è.
Basta quindi con ogni pretesa spiritualistica per l’arte e con le lunghe riflessioni davanti ad un quadro che si concludono tutte con la tipica espressione di chi finge di aver colto il senso profondo della vita, mentre invece non ha neanche capito perché ha pagato l’ingresso al museo.
E noi, poveri stupidi, pensavamo che ogni tentativo originale di proporre un’arte davvero per tutti si fosse ormai esaurito, che tutto fosse stato detto e tutto fosse stato fatto e che in fondo dopo l’esemplare parentesi della Pop Art fare arte contemporanea avrebbe significato -come in effetti è avvenuto- proporre arte di nicchia, comprensibile solo a pochi fortunati eletti.
E sempre noi che pensavamo che non ci fosse gesto più estremo che abbassare l’arte alla vita trasformando un supermercato in un museo o innalzare la vita all’arte ribaltando un orinatoio e mettendolo in un museo, dobbiamo ricrederci.
Cosa c’è di più Pop -o popolare- di un artista che ci dice che non c’è nulla da interpretare, che ci dice che oltre il quadro non c’è nulla da vedere perché quello che stai vedendo è esattamente ciò che devi vedere?
Detto questo, non servono grandi genii per capire la sua arte e il perché è molto semplice: non c’è proprio nulla da capire.
Riuscite a trovare qualcosa più Popolare di cosi?
28.8.09
66. Mostra del Cinema di Venezia
Ho avuto il piacere di vedere due volte la Mostra del Cinema di Venezia, nel 2004 da spettatore e nel 2005 per lavoro e l'aria che si respira è quella da red carpet, in ambedue le situazioni.
Sul balconcino del lido, che sovrasta un canaletto, si possono attendere le star, ti capita così di vedere arrivare in motoscafo Tom Hanks e Steven Spielberg, Orlando Bloom e Kirsten Dunst, oppure passeggiando ai piedi delle scalinate del casinò può capitarti di imbatterti in Spike Lee e ancora, vedere il maestro Mario Monicelli chiacchierare in mezzo alla strada.
Giornalisti a fiumi, celebrità e grandi artisti, una settimana dove sembra rifiorire il cinema italiano o la Cinecittà degli anni d'oro.
Al calar del sole, tutti in attesa delle star, il tappeto rosso sembra accendersi sotto i rilettori. Paillettes, lustrini e diamanti che ci abbagliano, ci affascinano e sottolineano il concetto di stella.
Ma c'è anche la Mostra del Cinema per i veri appassionati di cinema, perciò vi sono anche le biglietterie e una programmazione gonfia di proiezioni a tutti gli orari, per tutto il giorno.
Questa è Venezia nella settimana della Mostra del Cinema, giunta quest'anno alla 66esima edizione.
Il direttore Marco Müller, promette una delle migliori selezioni degli ultimi anni, saranno 25 i paesi a partecipare con uno o più film.
L’Italia sarà presente con quattro pellicole: "Baarìa" di Giusppe Tornatore, che sarà il film d’apertura, "Il grande sogno" di Michele Placido, "Lo spazio bianco" di Francesca Comencini e "La doppia ora" di Giuseppe Capotondi. Mentre in giuria, ecco due nomi italiani: Liliana Cavani e Luciano Ligabue.
Molti gli americani in gara, come Michael Moore, il papà degli zombie George Romero e Todd Solondz, il direttore creativo della Pixar John Lasseter, invece, riceverà il Leone d’Oro alla carriera.
Ma la 66esima Mostra del Cinema di Venezia sarà anche ricordata per le proteste degli artisti contro i tagli voluti dal governo al FUS (Fondo Unico per lo Spettacolo), infatti alla presentazione della Mostra lo scorso 30 luglio, si è parlato più di politica che di cinema, la conferenza è stata interrotta per 20 minuti dalle proteste di attori, autori e registi.
A guidare le proteste Carlo Verdone e Sergio Castellitto. Quest'ultimo ha anche letto il comunicato degli artisti che cita i numeri della disparità di trattamento per i fondi pubblici sul cinema in Europa: 513 milioni di euro in Francia, 11mila 400 in Italia.
La Mostra durerà 10 giorni, dal 2 al 12 settembre 2009, per prenotazioni e ulteriori informazioni: www.labiennale.org/it/cinema
Il trailer di "Baarìa" di Giuseppe Tornatore
Edicole di lusso a Londra
A Kensington e Chelsea, noti quartieri londinesi, si vendono giornali in edicole di lusso.
L'artista/designer Thomas Heatherwick ha ripensato il design delle tradizionali edicole per dare all'informazione un tocco fashion. La nuova forma arrotondata, permette grande praticità nel posizionare riviste e giornali.
L'aspetto estetico è più gradevole, ma al di là della bellezza, Heatherwick ha pensato anche alla sicurezza, infatti la nuova disposizione dei giornali permette all'edicolante di tenere d'occhio tutti i giornali evitandone i furti.
Inoltre i quotidiani non presentano più pieghe e sono ben posizionati, perché non si trovano più disposti uno sopra l'altro.
Infine, un tetto in vetro completa l'opera lasciando entrare più luce in spazi spesso troppo scuri.
Quest' opera rientra in un progetto che punta ad animare quegli spazi urbani a cui nessuno bada più, luoghi scontati e troppo spesso antiestetici, come ad esempio le edicole.
26.8.09
Ghiaccio bollente islandese
L'Islanda?
Ma in Islanda non ci sono solamente gli orsi polari e qualche igloo qua e la?
Dimenticatevi la fredda Islanda! Meravigliosi scenari, incantevoli luoghi e un'incredibile movida notturna.
Maria Guidi, che ci vive da un anno, ci racconta l'Islanda in una settimana!
“We come from the land of the ice and snow,
From the midnight sun where the hot springs blow.” Immigrant Song –
Led Zeppelin
L’Islanda mi fa pensare innanzitutto a due cose: gay club, e pietra lavica.
Vediamo un po’ cosa ha da offrire al turista questa terra magica e sensazionale di cui però non si parla mai abbastanza.
Innanzitutto, bisogna fare una precisazione: c’è Reykjavík, e c’è l’Islanda.
L’Islanda in totale ha 300.000 abitanti, Reykjavík ne ha 200.000.
Questo significa che tutti gli altri paeselli sparsi qua e là per l’isola, non contano più di qualche centinaia di anime.
Reykjavík è di fatto nient’altro che una piccola città, ma con tutta la grinta e il fervore propri di una capitale europea.
Gli islandesi non si lasciano abbattere dal fatto che si trovino su di un’isola fredda, inospitale, e semideserta; anzi, l’ottimismo non gli manca di certo, basti pensare che sono gli unici esportatori di banane in tutta Europa!
L’Islanda è, per innumerevoli aspetti, una terra di contrasti, si passa dall’arrancare nel vento gelido a un bollentissimo bagno termale, dal camminare in totale solitudine nel cratere di un vulcano al ballare gomito a gomito nei discobar della città, dal sole di mezzanotte al buio interminabile dei giorni invernali.
Che fare se si ha a disposizione una settimana in Islanda?
Lunedì
Una visita alle spiagge di rocce basaltiche di Vík e alle splendide formazioni di ghiaccio dello Jökulsárlon sono assolutamente da non perdere.
Possibilità di avvistamento foche!
Martedì
Il nord dell’Islanda è ricco di siti termali, ma anche ampi spazi verdi e rigogliosi, difficili da trovare in altre zone.
Assolutamente da vedere il lago verde all’interno del canyon Ásbyrgi, così come l’immenso campo di lava del Dimmuborgir e le azzurrissime e ribollenti pozze d’acqua calda di Hveravellir.
Mercoledì
Geysir e Gullfoss! La tappa che nessun turista manca mai di fare.
Eh si, sono i luoghi forse più “contaminati” che potete trovare durante la vostra escursione, ma d’altronde se sono affollati un motivo c’è!
I getti d’acqua di ben 30 metri d’altezza che vedrete a Geysir e l’imponenza e lo scintillio di Gullfoss (letteralmente, “cascata dorata”) non mancheranno di impressionare i vostri occhi.
Giovedì
Una giornata alle isole Vestmannaeyjar: la recente eruzione (1973) del vulcano Helgafell, ha sepolto una parte della città, di cui tutt’ora si conservano alcuni resti (che al momento vanno sotto il nome di “Pompei del nord”).
Una passeggiata sulle coste vi potrebbe condurre a vedere una gran varietà di avifauna, tra cui una delle più grosse colonie di pulcinella di mare, il volatile-simbolo di un po’ tutta l’Islanda.
E’ possibile anche camminare all’interno del cratere dei due vulcani presenti sull’isola.
Venerdì
Tornate a Reykjavík e correte da Vínbuðin (negozio di alcolici) e fate scorta per tutto il weekend. Con l’attuale crisi della corona islandese vi potete forse permettere anche un vino italiano.
Tenete presente che la movida islandese inizia non prima delle 2 di notte.
Se uscite prima di quell’ora troverete la maggior parte dei locali vuoti.
Il motivo? E’ usanza bere (tanto) a casa, e poi uscire.
Non perdetevi il bar Karamba, potreste perfino incontrarci il cantante dei Sigur Rós.
Sabato
Il sabato pomeriggio le strade della città si riempiono di gente.
Unitevi a loro per un po’ di shopping nelle boutique islandesi e nei negozi musicali. Il panorama musicale è molto vasto e senza dubbio troverete qualcosa di vostro gradimento.
Probabilmente non lo sapete ancora, ma la sera prima al Karamba avete sicuramente incrociato un paio di cantanti famosi.
Domenica
Dopo l’intenso weekend, non resta che rilassarsi nelle caldissime acque termali della Blue Lagoon. Con tanto di bagno turco e creme tonificanti.
La sera datevi alle specialità culinarie islandesi: pesce essiccato, carne di squalo putrefatta e teste di pecora bollite.
Buon appetito.
Testo: Maria Guidi
Fotografie: Maria Guidi e Benjamin Rosser
24.8.09
Chriz's Interview - Dada
Intervista a Dada, fotografa.
Nella foto Dada.
Chriz: Pensi che in Italia ci sia spazio per i giovani che vogliono affacciarsi al mondo della fotografia, o temi di finire a fare foto ai matrimoni? Progetti per il futuro?
Dada: Ritengo che l’Italia non sia molto interessata ad una ricerca del talento. Paradossalmente sono molto più gli artisti stranieri ad essere promossi nel nostro paese.
Nonostante ciò non mi scoraggio : sgomiterò e morderò, e per quante innumerevoli porte potranno deturpare la mia faccia continuerò a sperare che almeno una resterà aperta per me.
Cosa vedo nel futuro? Non lo so. Posso dirti cosa vedo nel presente : passo le mie giornate scrivendo, dipingendo e scattando e sono questi i momenti nei quali io sento di aver trovato il mio posto.
Poi ci sono gli altri momenti, quando sono ancora lì con le mani che puzzano di acqua ragia , e mi fermo a pensare : non sarà troppo azzardato vivere un sogno?
Chriz: Analogico o digitale? Pensi che la facilità con la quale è possibile scattare e ottenere i risultati, oggi, abbia compromesso la fotografia?
Dada: Quando guardo le foto che mio padre scattò negli anni 70 con la sua Pentax k-1000 penso a quanta magia ci fosse nell’utilizzo della pellicola. La fotografia non era per pochi ma la qualità era alta per tutti. Sviluppo e stampa in un ora? Nemmeno a pensarci.
Quel che è certo è che oggi la fotografia è un così detto “fenomeno di massa”. Tanti i lati negati che tutti conosciamo e che non ho intenzione di mettere in dubbio. Ma quelli positivi?
Bastano due minuti su quella galleria online chiamata “FLICKR” per scovare decine di geni.
Se dovessi scegliere tra analogico e digitale? Non posso rispondere ma ti dirò solo che quando esco di casa non dimentico mai la mia reflex analogica, la reflex digitale, la diana e un rossetto.
Chriz: Fotografare oggi, finisce dopo il click o continua su un mac?"
Dada: E’ una scelta. Io sono un tipo da Mac, decisamente.
Chriz: Hai avuto esperienze professionali nel campo della fotografia? Se sì, quali sono le tue impressioni?
Dada: Purtroppo non ho ancora avuto esperienze professionali. Posso solo dirti che di recente ho ricevuto qualche contatto da professionisti interessati al mio lavoro e al mio mondo. Incrociamo le dita!
Chriz: Da cosa è composto il tuo armamentario fotografico? Quale macchina fotografica utilizzi di più?
Dada: Un’ anzianotta Canon 400D, una Yashica FX-3 , la Pentax k-1000 di mio padre, una Rolliflex e la Diana. Quasi dimenticavo il ring-flash e fish-eye. E come ho già detto le porto tutte con me.
Chriz: Tutti siamo influenzati da autori del passato o da ciò che vediamo tutti i giorni intorno a noi. Chi o cosa influenza di più i tuoi scatti?
Dada: Citandone alcuni : Cindy Sherman, Pierre et Gilles, Annie Leibovitz, Thomas Ruff, Spencer Tunick, Robert Mapplethorpe.
Chriz: Hai frequentato l' Istituto Europeo del Design, quanto ti da una scuola e quanto ci metti di tuo? Raccontaci la tua esperienza allo IED.
Dada: Ho frequentato per due anni lo IED e per il prossimo anno sono un po’ incerta. Per giunta sono al secondo anno di Filosofia Estetica presso l’Università degli Studi di Milano. Devo valutare da quale di questi due percorsi io possa ricavare più stimoli e ispirazioni.
Chriz: André Basain in "Che cos'è il cinema?" affermò che la fotografia è un'imbalsamazione, un fossile della realtà e che il cinema ha finalmente potuto sciogliere questo incantesimo e liberare la vita. Eppure i primissimi esperimenti cinematografici consistevano in una fotografia semplicemente "messa in movimento". E' possibile secondo te, mettere in movimento una fotografia senza l'ausilio del cinema?
Dada: Basti ricordare le cronofotografie di Marey e Muybridge ,gli esperimenti dell’avanguardia, e la fotografia narrativa , ma per me la forza della fotografia sta nel poter vivere in bilico tra il passato e il futuro. Non ci dice quello che accadrà né quello che è appena accaduto. Ma quello che sta accadendo sia nell’immagine che all’interno di chi la sta guardando. L’uomo voleva volare ed ha inventato l’aereo, voleva VIVERE per sempre ed ha inventato la fotografia.
Chriz: La pittura si è quasi sempre data l'obiettivo di ottenere il realismo, dopo l'Impressionismo, non ha più avuto alcun senso, perchè nacque la fotografia, Pensi che al giorno d'oggi, lo scopo della fotografia sia ancora cercare la realtà?
Dada: Lo scopo della fotografia è, secondo me, il medesimo dell’arte : scoprire la realtà, ma quella intrinseca delle cose.
Chriz: Il regista Jean-Luc Godard disse: "La fotografia è verità, e il cinema è verità ventiquattro volte al secondo", pensi che sia questa l'unica differenza tra il cinema e la fotografia?
Dada: Il confronto tra cinema e fotografia è nello stesso tempo scontato ma difficile da affrontare. Per me esiste una differenza nel tempo che esse ci concedono per essere interpretate. Il fotogramma fugge via, il dettaglio può essere perso, una piccola distrazione potrebbe farti perdere di vista quell’immagine, quel particolare, quella luce. La fotografia è paziente, ti lascia il tempo di pensare, di guardare, di emozionarti, senza farsi trascinare nel vorticoso scorrere del tempo.
Chriz: Infine, che numero di scarpe porti?
Dada: 34-35
Per maggiori informazioni su Dada: www.nakedada.com
23.8.09
Andy Kaufman - Man on the moon
Chi era davvero Andy Kaufman?
Andy era un comico statunitense molto celebre negli anni '70/'80.
Comparve nei cabaret all'inizio degli anni '70 interpretando un personaggio chiamato semplicemente Foreign Man, "Straniero", che molto timidamente saliva sul palco, annunciava un'imitazione: "Ora vi imiterò il presidente Carter!" a quel punto si voltava, si rigirava e con la stessa voce diceva: "Salve, sono il presidente Carter, grazie moltissimo." Il pubblico rimaneva spiazzato.
Dopo innumerevoli imitazioni, tutte identiche, Andy annunciava l'imitazione di Elvis Presley, ma a quel punto, si metteva i vestiti di Elvis, si pettinava ed eseguiva un'imitazione impeccabile, specialmente vocalmente. Lo stesso Elvis considerò l'imitazione di Kaufman come la sua preferita.
Così ebbe inizio la carriera di Kaufman, che fu notato mentre interpretava Foreign Man dal manager George Shapiro.
Foreign Man trovò spazio anche nella sit com Taxi nel 1978.
Kaufman odiava le sitcom e non voleva assolutamente parteciparci.
Accettò il ruolo solo grazie all' insistenza di Shapiro, e pose molte condizioni alla produzione.
Il suo personaggio venne creato con un disturbo da personalità multipla, così da permettere a Kaufman di interpretare non un solo ruolo, ma più personaggi.
Il secondo personaggio più celebre di Kaufman sarebbe diventato Tony Clifton, un presunto cantante di Las Vegas.
Clifton apriva gli spettacoli di Kaufman e, in alcuni casi, teneva dei propri spettacoli e concerti.Per molto tempo il pubblico non capì se Tony fosse interpretato da Kaufman o se invece si trattava di una persona diversa.
Questi dubbi venivano ampliati dalle apparizioni di Clifton al fianco di Kaufam sul palco, infatti questo bizzarro personaggio veniva interpretato, oltre che da Andy, dal fratello Michael o dall'amico e collaboratore Bob Zmuda.
Andy, fece ottenere una parte nella sitcom Taxi anche a Tony, che venne licenziato e accompagnato fuori dagli studi, perchè sfuriò durante le riprese lanciando oggetti.
Kaufman fu felice di sentir parlare dell'avvenimento dalla stampa, che in quell'occasione trattò Tony Clifton come un personaggio vero e proprio.
Kaufman amava prendersi gioco del pubblico, stuzzicarli, infastidirli, arrivando anche al punto di farsi odiare.
L'apice fu quando si autoproclamò "Campione del Mondo di Wrestling Inter-Genere" e offrì 1.000 dollari di premio alla donna che sarebbe stata in grado di batterlo.
Nel 1979 Kaufman apparve alla Carnegie Hall con lo show "latte e biscotti", fortemente voluto dal comico, racchiudeva in sè tutti i più famosi personaggi di Andy, ma lo show ebbe presto molte sorprese.
Ad inizio spettacolo Andy invitava "sua nonna" ad assistere allo spettacolo al fianco del palco, su una sedia appositamente posizionata, così, alla fine dello show lei si alzava in piedi, si toglieva la maschera e rivelava al pubblico la sua vera identità di comico, ovvero Robin Williams travestito.
Celebre anche la simulazione di un decesso, Andy invitava sul palco un'anziana signora, che fingeva di avere un attacco cardiaco e si accasciava al suolo apparentemente morta, così Kaufman tornava sul palco travestito da nativo americano e "resuscitava" l'anziana.
Dopo lo spettacolo, Andy, invitava tutto il pubblico a raggiungere i 35 pullman fuori dalla sala, che li avrebbero portati in un edificio vicino dove avrebbe offerto a tutti "latte e biscotti".
Anche se il comico era già apparso in vari programmi tv e nella sitcom Taxi, fu questo show a dargli una notevole fama.
Il 16 maggio 1984, Andy Kaufman muore di cancro ai polmoni, e qui nasce la sua leggenda.
Il comico statunitense era solito prendersi gioco delle persone, al punto di avere anche dichiarato in più occasioni, che avrebbe inscenato la sua morte, per riapparire poi dopo 20 anni (16 maggio 2004).
Ad accrescere il mistero della morte è anche la causa, infatti il cancro ai polmoni è rarissimo per i non fumatori e ancora di più per persone sotto ai 50 anni.
Da qui, si sono sviluppate moltissime leggende.
Tony Clifton, ancora oggi, continua ad esibirsi su vari palchi statunitensi e i fan hanno aspettato con ansia il 16 maggio 2004, che purtroppo si è rivelato un flop.
Nel 1999, viene prodotto un lungometraggio dedicato alla vita dell'artista, "Man on the Moon", che prende il nome dalla canzone dei Rem dedicata al comico, Michael Stipel, leader del gruppo è stato anche il produttore del film.
Jim Carrey, grande estimatore di Andy Kaufman, volle a fortemente interpretare il personaggio di Andy nel film, ed ottenne la parte.
Qui continuano le leggende sul comico, tra le più bizzarre vi è l'ipotesi che Andy si sia sottoposto ad una chirurgia plastica totale che lo ha trasformato in quello che oggi è Jim Carrey.
Curioso il fatto che le date di nascita dei due comici coincidano, ma la leggenda metropolitana crolla per il fatto che Carrey apparve la prima volta sullo schermo nel 1983, un anno prima del decesso di Kaufman.
E le leggende continuano, online c'è un blog (andykaufmanreturns) scritto da un presunto Andy Kaufman, si narra di un nuovo ritorno e i fan continuano ad accrescere il mito.
A volte, certi peronaggi raggiungono la morte solo fisicamente, lasciandoci una grossa eredità e molta, moltissima curiosità.
Quando la leggenda diventa mito e non cessa mai di far parlare di sè, è bello farsi trascinare dalla fantasia e aspettare... aspettare il ritorno di Andy.
Andy Kaufman - Mighty Mouse (1975)
Jim Carrey - Mighty Mouse (Man on the Moon, 1999)
20.8.09
Avatar - il Trailer
19.8.09
Israele
Spesso, nell'immaginario comune, Israele è solamente un cocktail di bombe, sirene e soldati, ma nella realtà dei fatti, questo stato del Vicino Oriente, è colmo di attrazioni e luoghi tutti da scoprire.
Sveliamo un lato di Israele misconosciuto, in questo articolo di Sharon Marazzita.
Il turismo, per l'economia israeliana, è una delle risorse primarie. In un territorio vasto poco più di 22.000 km² (pensare che la Lombardia ha più di 23.000 km²) riesce a soddisfare ogni tipo di viaggiatore. Mare, pianura, montagna, lago, terme, deserto.. città antiche e città moderne.
Israele (google maps)
La prima caratteristica che si percepisce entrando nell'aeroporto di Tel Aviv (considerato uno dei più sicuri al mondo) è la multietnicità. La causa è l'aliya, cioè l'immigrazione degli ebrei nello stato di Israele.
Tel Aviv ospita la maggior parte delle ambasciate ed è la seconda città più importante di Israele. Viene anche chiamata "la città che non dorme mai".
Uno dei locali più famosi della città è Mike's place dove nell'aprile 2003 un kamikaze si fece esplodere uccidendo 3 persone e ferendone più di 50. Ora il locale è stato completamente ristrutturato ed ogni sera si può apprezzare dell'ottima musica dal vivo. (www.mikesplacebars.com)
L'area che va da Allenby Street verso il fiume Yarkon è chiamata "La Città Bianca". Gli architetti ed i designers della città negli anni 20, 30 e 40 del XX° secolo scelsero lo stile architettonico Bauhaus rendendo Tel Aviv il più grande museo a cielo aperto del mondo.
Imperdibile il Shuk Ha'Carmel, il mercato principale di Tel Aviv dove potrete trovare praticamente di tutto. Dai vestiti ai souvenir ed ancora frutta, verdura, cd, oggettistica etc. Inoltre, all'ingresso del mercato ci si può fermare ad osservare gli artisti di strada che vendono, soprattutto ai turisti, le loro opere a basso costo.
La vita continua dopo il tramonto. Si può decidere di fare una passeggiata in spiaggia e scegliere uno dei chiringuito lungo il bagnasciuga oppure andare nel quartiere Florentin che attrae soprattutto i giovani. Le strade potrebbero non essere sempre molto ordinate, ma se si vuole fare movida ed incontrare gente, questo è il posto giusto.
La capitale, tanto discussa, è Gerusalemme. Essa non è solo meta di pellegrinaggio; infatti, la città è divisa in due parti: Città Vecchia e Città Nuova.
La Città Vecchia (patrimonio dell'UNESCO) suddivisa in vari quartieri (cristiano,ebraico,arabo,armeno) è caratterizzata da strette vie dove si possono fare acquisti fra i suq. Fra le mura della Città Vecchia possiamo visitare il Muro del Pianto, la Basilica del Santo Sepolcro e la Cupola della Roccia.
Nella città nuova invece,vi sono delle ampie vie e numerosi luoghi da visitare, tra cui lo Yad Veshem (il Museo dell'Olocausto), il Museo d'Israele, l'Università Ebraica e il Palazzo del Parlamento israeliano (Knesset).
Invece chi va in Israele prettamente per una vacanza balneare può scegliere tra il Mar Mediterraneo ed il Mar Rosso.
Sulle coste del Mar Mediterraneo tutte le spiagge sono libere; ogni tanto si trovano dei piccoli chioschi dove si possono acquistare cocktail, gelati, panini ed inoltre si potranno affittare sdraio e ombrelloni a prezzi accessibili. Si consiglia di evitare le spiagge vicine ai porti come Tel Aviv, Haifa ed Acco ma scegliere città un po' più appartate.
Sulle coste del Mar Rosso, Eilat per la precisione, si potrà godere delle spiagge bianchissime e del mare cristallino dove, per chi ama il contatto diretto con pesci e coralli, è possibile fare delle immersioni subacquee. Eilat è divisa in North Beach (la zona degli alberghi) e South Beach (la zona dedicata alla spiaggia con tutte le attività dirette ai turisti).
Le cure più famose sono quelle del Mar Morto, a est del paese, ma per chi invece preferisce non andare nel deserto, può accontentarsi del Lago di Tiberiade, situato a nord. Per chi volesse soggiornare ad Ein Ghedi (la stazione più famosa del Mar Morto) si consiglia l' "Ein Gedi Country Hotel"; nel prezzo della camera è compreso l'ingresso agli stabilimenti termali, raggiungibili grazie al transfer offerto dall'hotel.
Sono numerose le attrazioni di interesse storico e naturalistico in tutto il paese; grotte, scavi archeologici, parchi, oasi e molto altro tutte facilmente raggiungibili, grazie alla presenza di numerosi cartelli stradali.
Viste le calde temperature che caratterizzano il paese tutto l'anno, una buona notizia per gli amanti del freddo. Il Monte Hermon rimane innevato durante i mesi invernali ed è possibile sciare ed anche fare delle piccole escursioni.
Per entrare in Israele bisogna avere un passaporto valido. Il visto è necessario per soggiorni superiori ai 90 giorni. In aeroporto si consiglia di far timbrare su un foglio a parte e non direttamente sul proprio passaporto a causa dei problemi che potrebbero sorgere durante i vostri futuri viaggi soprattutto in paesi arabi.
Israele si trova nell'UTC +2, quindi un'ora avanti rispetto l'Italia.
D'altro canto c'è da dire che Israele non è un paradiso su tutti i fronti. Se da una parte riesce a soddisfare tutti i bisogni del turista, dall'altra riesce anche a marciargli contro; la causa è il conflitto tra Palestina e Israele, che cercano in modo indiscreto di nascondere agli occhi dei viaggiatori.
La cosa che colpisce di più sono i soldati in giro per la città. La leva in Israele è obbligatoria per i ragazzi di età compresa fra i 18 ed i 21 anni e le ragazze dai 18 ai 20 anni. Camminano tranquillamente per la città, molti di loro armati, come se nulla fosse. Ridono, scherzano.. forse non consapevoli di quello che veramente potrebbe accadere se dovessero essere chiamati ad usare quel fucile in spalla. Tra questi soldati ci sono quelli che nell'estate del 2005 si sono occupati dello sgombro di Gaza, quelli che entravano a fare i controlli fra le baracche della striscia di Gaza, quelli che controllano i confini con Libano, Giordania e Siria.
Quentin Tarantino - Inglourious Basterds
Quentin Quentin Quentin... ma che ci combini?
Ora ti metti pure a far trucidare i nazisti da un gruppo di ebrei americani vendicativi?
Trai ispirazione da un b-movie italiano (Quel Maledetto Treno Blindato di Enzo G. Castellari) e crei un film surreale con una trama che sembra una banale scusa ad un excursus di sangue che schizza e teste mozzate?
Quentin Quentin Quentin, è così che ci piaci!
Il nuovo film di Tarantino, Inglourious Basterds.
Siamo nella Francia occupata dai nazisti, nel pieno della seconda guerra mondiale, la giovane Shosanna Dreyfus (Mélanie Laurent) dopo aver assistito all'uccisione di tutta la sua famiglia, con una nuova identità riesce a rifugiarsi a Parigi, dove diventa proprietaria di un piccolo cinema.
Intanto in Germania il tenente Aldo Raine (Brad Pitt) riunisce una squadra speciale chiamata "The Basterds" formata da ebrei condannati a morte, a cui viene offerta la possibilità di salvarsi, come? Ognuno dovrà uccidere 100 nazisti.
Vengono aiutati dall’attrice tedesca Bridget Von Hammersmark (Diane Kruger) a stanare gli alti ufficiali delle SS.
La loro missione li condurrà a Parigi nei pressi del cinema di Shosanna, che intanto sta tramando la sua personale e sanguinaria vendetta.
Per chi non sta più nella pelle di vedere il film, che lo stesso Tarantino definisce “la cosa più vicina a un capolavoro che abbia mai pensato di realizzare”, la pellicola uscirà negli States il 21 agosto, mentre in Italia dovremo attendere ottobre.
Regia: Quentin Tarantino
Paese: USA 2009
Genere: Guerra
Sceneggiatura: Quentin Tarantino
Attori: Brad Pitt, Diane Kruger, Melanie Laurent, Christoph Waltz, Tim Roth, Michael Fassbender, Julie Dreyfus, Cloris Leachman
Fotografia: Bob Richardson
Montaggio: Sally Menke
Produzione: Lawrence Bender Productions, The Weinstein Company
Distribuzione: Universal Pictures
Al Cinema: dal 21 agosto 2009 (in Italia da ottobre)
17.8.09
Occhiali dal futuro
Il futuro è qui.
Vi presento oggi un' interessante oggetto, già disponibile sul mercato, che sembra arrivare direttamente dal futuro.
Vuzix iWear AV920 sono visori ad alta tecnologia, con schermi LCD da 640 x 480 ad alta risoluzione, che vi permetterà di guardare film o giocare alle console, dove volete e quando volete.
Questi magnifici visori, simulano un televisore da 62" (circa 1,5 m di diagonale) visto alla distanza di 3 metri.
Specifiche tecniche
- Coppia di schermi LCD da 640 x 480 ad alta risoluzione
- Equivalenti a uno schermo da 62" visualizzato da una distanza di circa tre metri
- Colori realistici a 24-bit (16 milioni di colori) con acquisizione progressiva a 60 Hz
- Campo di visione di 32 gradi
- Campo visivo di 3/4" e eye box di 5/16"
- Distanza intraoculare (IOD, intraocular distance) di circa 6,3 cm
- Lente asferica di grado 10 con correzione del colore e superficie diffrattiva
Se vi state chiedendo quanto soffrirà il vostro portafogli per questo gioiellino, rimarrete stupiti:
299,95 euro per questo modello, oppure 199,95 euro per la versione con risoluzione video inferiore (Vuzix AV310 Widescreen).
Beh, che dire, se non potete permettervi un televisore da 2.500 euro, questa mi sembra l' alternativa migliore.
12.8.09
Michael Jackson - Eternal Moonwalk
Michael non c'è più, è scomparso ormai da più di un mese,
ed ecco spuntare DVD, libri, documentari con titoli come: "I segreti della morte di Jacko" oppure ancora peggio "Chi ha ucciso Michael Jackson?".
E' il triste destino di quegli esseri umani, che sono nati per diventare leggende.
Quello che volevo mostrarvi, non è un Michael Jackson malato, nè pedofilo, nè razzista.
Un tributo al Michael Jackson artista, un tributo al moonwalker per eccellenza.
In questo sito, ben realizzato, è possibile caricare i vostri video mentre eseguite un moonwalk,
un piccolo grande omaggio al Re del Pop.
ETERNAL MOONWALK
Colgo l'occasione per postare anche il tributo della redazione di Bonsai TV,
a Michael, a cui è stata dedicata una puntata della rubrica "POV: Point Of View"
11.8.09
Lynch per Gallerie Lafayette
David Lynch è ancora vivo!
E' da un pò che non si sente parlare di nuovi lungometraggi, ma l' estroverso regista americano
si sta dedicando ad altre forme d'arte.
Per questo le Gallerie Lafayette di Parigi l’hanno scelto come ospite d’onore. Per un mese, a partire da settembre, il regista decorerà le vetrine dei prestigiosi magazzini, disegnando “paesaggi e figure che evocano i macchinari, l’astrazione e l’universo femminile”. Inoltre allestirà un’esposizione intitolata “Vedo me stesso”.
Per ora non ci sono altre anticipazioni, ma una dichiarazione del regista:
“Per me queste vetrine sono come scatole di gioielli. Ci saranno suoni, personaggi animati e luci. Spero che saranno magiche e che faranno sognare.”
8.8.09
Robert Wilson - Voom Portraits
Sembrano fotografie, ma non lo sono.
Quando ti avvicini alle opere, scopri che la star ritratta si muove, batte le ciglia, strizza l'occhio e magari muove le mani.
Sono le 24 opere di video-art realizzate dall'artista americano Robert Wilson in mostra fino al 4 ottobre a Milano nelle 18 sale storiche di Palazzo Reale.
Tra i meta-ritratti della mostra c'è Carolina di Monaco, rappresentata in una posa che ricorda la madre Grace Kelly, Isabella Rossellini nelle vesti di bambola pop, Winona Rider immersa nella sabbia, Steve Buscemi nei panni di un inquietante macellaio, Brad Pitt in slip sotto la pioggia e un impellicciato Johnny Deep che richiama Marcel Duchamp fotografato da Man Ray.
In sottofondo una colonna sonora d'eccezione, realizzata da Lou Reed, Tom Waits, Bernard Hermann, Michael Galasso, Big Black, Bach interpretato da Glenn Gould, Hans Peter Kuhn ed Ethel Merman.
I video ritraggono le celebrità con una proporzione di 1:1 tra spettatore e soggetto.
Palazzo Reale, Milano
dal 16 giugno al 4 ottobre, ingresso 9 euro
4.8.09
Tim Burton come Andy Wharol
Una grande retrospettiva al MoMa di New York.
"Tim Burton è come un moderno Andy Warhol, un artista che spazia facilmente tra varie discipline, l' unica differenza è che le opere di Andy Warhol sono tutte celebri, mentre molte di Tim sono ancora sconosciute".
Queste sono le parole del direttore della mostra Raj Ray, che continuando il paragone afferma:
"Come Warhol non è mai riuscito a raggiungere un successo di massa con la sua produzione cinematografica, lo stesso vale per l'arte di Burton. Questi due personaggi hanno sempre avuto un ruolo guida nei loro ‘primi campi di preferenza'".
Annunciando la mostra di Tim Burton, il MoMA ha proiettato alcune scene del suo rarissimo adattamento di Hansel e Gretel, del 1983. Tra le tante insolite quanto abituali immagini burtoniane, vi sono i due bizzarri fratelli, che non hanno treccine bionde e lentiggini, ma sono interpretati da due bambini asiatici.
Perciò, se capitate in quel di New York nel periodo che va dal 22 novembre 2009 al 26 aprile 2010, sappiate che il terzo piano del museo ospiterà la mostra con più di 700 opere che ripercorreranno l'immaginario visuale di Burton dai suoi primi disegni d'infanzia fino a quelli della maturità.
Anaglifi: immagini da 2d a 3d
Vi presento il primo tutorial grafico del Chriz \ BLOG.
Non è certo una novità il 3D, ma negli ultimi tempi se ne parla moltissimo,
tanti film che hanno sbancato i botteghini sfruttano questa tecnologia.
La tecnica , detta in parole povere, è quella di
utilizzare due cineprese anzichè una, disporle alla stessa distanza che
c'è tra le nostre pupille per fare in modo che simulino il nostro occhio destro e il nostro occhi sinistro.
Ovviamente ci sarebbe da discutere molto su questa tecnica molto sofisticata,
ma non è questo di cui voglio parlarvi.
Avete sempre sognato di trasformare una vostra fotografia 2D, in un' affascinante
immagine 3D?
Allora armatevi di occhialini (blu/rossi)!
Ecco come fare.
Quello che andremo a realizzare è un Anaglifo.
Scegliamo una fotografia che si presta particolarmente alla trasformazione
(possibilmente con un oggetto a fuoco in primo piano) e apriamola in Photoshop.
Una volta aperta l'immagine in Photoshop, clicchiamo col tasto destro sul livello
dell' immagine e duplichiamola.
Ora andiamo in "Canali", selezioniamo "ROSSO" poi MODIFICA > RIEMPI > USA NERO
Torniamo in canali e clicchiamo su RGB
Stesso procedimento con l'immagine sottostante, ma anzichè selezionare "ROSSO" nel primo passaggio, selezioniamo "VERDE"
Dopodichè in Livelli, passare da "Normale" a "Scharisci"
Ecco fatto, a questo punto avremo due immagini saturate di BLU e di ROSSO sovrapposte.
Non ci resta che spostare leggermente le immagini sull'asse orizzontale.
Per questo procedimento, consiglio di indossare gli occhialini,
per ottenere l' effetto migliore.
Ecco fatto. Avete la vostra immagine in 3D!
Ovviamente è possibile ottimizzare l' immagine definitiva modificando
luminosità/contrasto ecc.
Abbiamo visto come trasformare una foto 2D in 3D.
Ma c'è un metodo per ottenere un effetto 3D ancora più realistico.
Per realizzare un anaglifo vero e proprio, partendo dallo scatto,
bisognerà realizzare due fotografie dello stesso soggetto.
Posizionare la macchina fotografica e scattare, dopodichè,
spostare di circa 5 cm (distanza tra le pupille) la macchina
e scattare un'altra foto, in questo modo avremo simulato la visione dei nostri occhi.
Ora il procedimento in Photoshop è lo stesso descritto prima,
ma invece di duplicare la stessa foto, utilizzeremo le due fotografie scattate.